Si è tenuto ieri l’incontro fissato nei giorni scorsi per discutere la proposta di nuovi profili professionali presentata dall’Agenzia. Vi diciamo subito che, dopo l’incontro, restano tutte le preoccupazioni – che abbiamo già evidenziato nei precedenti comunicati – sulle intenzioni dell’amministrazione di stravolgere le disposizioni contrattuali e normative finendo per produrre una grave disarticolazione della organizzazione del lavoro degli uffici. Anzi. In premessa l’Agenzia ha ritenuto di presentare un documento che nei fatti addossa al sindacato la responsabilità di un atteggiamento negativo verso la attuale gestione dell’Agenzia, atteggiamento che avrebbe impedito, tra l’altro, la sottoscrizione del Contratto integrativo!
Nel nostro intervento abbiamo contestato con fermezza un tale, inusuale, atteggiamento di chiusura al confronto tra le parti che ha utilizzato impropri argomenti propagandistici più che ragionamenti nel merito delle questioni aperte.
Tuttavia abbiamo ritenuto come CISL di ribadire, ancora una volta, le nostre proposte di modifica al testo finalizzate, come sapete, a rendere un provvedimento così importante per gli obbiettivi strategici dell’Agenzia, aderente ed in linea con le norme ed i contratti.
Abbiamo ricordato che il CCNL impedisce di modificare il “sistema di classificazione del personale”, basato su tre Aree suddivise in fasce alle quali non può essere attribuita alcuna qualificazione gerarchica, anche se indicativa – come viene proposto – della “esperienza professionale maturata”. Potestà peraltro non delegata alle singole amministrazioni ma al CCNL di Comparto e che produrrebbe l’esito paradossale di riconoscere una fantomatica esperienza professionale anche a dipendenti appena assunti.
Abbiamo ricordato che le disposizioni contrattuali e gli orientamenti assunti di recente dall’Aran sul futuro ordinamento professionale del personale delle Funzioni Centrali, stabiliscono la massima “flessibilità”, “accorpamento” e semplificazione” dei profili, che devono essere intesi per famiglie professionali e non più, come disponeva la L. 312/1980, come elenco di mestieri. Devono essere ricondotti dunque a queste disposizioni i 24 profili proposti (rispetto ai 6 attuali) verificando nel contempo – come avevamo chiesto unitariamente nei giorni scorsi senza avere alcuna informazione al riguardo – l’incidenza o la necessità nel ciclo del lavoro dell’Agenzia di alcuni profili quali l’infermiere, il cuoco, il meccanico ecc.
Rispetto alla proposta di una completa innovazione dei profili attuali, abbiamo ribadito che le disposizioni contrattuali prevedono che l’Amministrazione definisca una tabella di “corrispondenza” per garantire ai lavoratori il diritto contrattuale all’inquadramento che invece, secondo quanto vorrebbe l’Agenzia, dipenderebbe da una, peraltro non descritta, successiva decisione unilaterale; l’inquadramento sarebbe deciso cioè “a discrezione” valutando o titolo di studio o esperienza professionale, senza alcun criterio di trasparenza e senza il diritto contrattuale al consenso del dipendente al cambio di profilo.
L’incontro si è chiuso senza alcuna apertura da parte dell’Agenzia. Per questo nel corso della giornata di ieri abbiamo iniziato subito a valutare nel Coordinamento, con la Federazione e anche con CGIL e UIL, le iniziative da assumere nei prossimi giorni che ovviamente dovranno essere in grado di mettere in campo una risposta forte ma anche efficace a un tale tipo di iniziativa distruttiva.
Il Coordinamento Nazionale