Roma, 13 novembre – “L’incontro di oggi con il Ministero della Salute fa parte di una serie di incontri istituzionali che abbiamo sollecitato per rimuovere, dal DDL Bilancio, l’iniqua e ingiusta modifica al rendimento della quota retributiva, la cosiddetta quota A, delle pensioni liquidate dal 2024 in poi per i lavoratori appartenenti alle gestioni pensionistiche della Cassa pensione dipendenti enti locali (CPDEL), della Cassa pensioni ufficiali giudiziari (CPUG) e della Cassa Pensioni Sanitari che hanno iniziato a lavorare prima del 31/12/1995 e che posseggono un’anzianità contributiva inferiore a 15 anni prima di tale data”.
Lo dichiara il Segretario Generale della CISL FP, Maurizio Petriccioli, a margine dell’incontro avvenuto tra sindacati e delegazione del Ministero della Salute.
“Abbiamo accolto la disponibilità dei vertici del Ministero della Salute di farsi portavoce, insieme a noi, di questa richiesta di equità e giustizia – prosegue -. Abbiamo inoltre segnalato i rischi di questa proposta: cambiando le regole per il calcolo della quota retributiva della pensione, oltre a penalizzare l’INPS sul tema del pagamento delle ricongiunzioni, verranno colpiti, tra gli altri, i dipendenti delle aziende sanitarie, delle aziende ospedaliere del Servizio sanitario nazionale e delle aziende pubbliche dei servizi alla persona, cioè lavoratrici, lavoratori e professionisti che oggi il Governo punisce dopo aver chiesto un sacrificio straordinario durante l’emergenza covid-19”.
“Pur in presenza di interventi positivi, non possiamo negare che nel DDL di Bilancio ci sono ancora troppe ombre ed è per questo motivo che il prossimo 25 novembre saremo presenti alla mobilitazione, al fianco della CISL, in Piazza Santi Apostoli, per chiedere un cambiamento deciso nelle scelte di politica economica del Governo Meloni, a partire dal ritiro di questa proposta che danneggerà decine di migliaia di lavoratori pubblici del nostro Paese”, conclude Petriccioli.