Si è svolta oggi la riunione sulla trattativa relativa al rinnovo del CCNL 2021-2023 delle Fabbricerie italiane in prosecuzione di quella tenutasi in data 21 novembre 2022.
Come OO.SS., unitariamente, avevamo presentato una ipotesi che, partendo dalla proposta fatta dalla controparte nell’incontro scorso, prevedeva «una somma di euro 817,97 al livello CF1 riparametrata secondo la scala salariale applicata suddivisa in euro 550 in misura uguale per tutti i livelli sotto forma di welfare aziendale; per la quota restante, una tantum parametrata sul CF1.
Negli enti dove siano state erogate o si sia già deciso di erogare somme a titolo di welfare aziendale durante il periodo di vigenza contrattuale, raggiungendo in tutto o in parte il limite di esenzione dal reddito da lavoro dipendente previsto dall’art. 51 del TUIR e successive modifiche, la somma complessiva di cui al comma 1 verrà pagata a titolo di una tantum monetaria, per la parte eccedente il limite di legge. Avevamo inoltre proposto:
a) l’incremento all’1% della massa salariale dell’anno 2020 delle somme destinate a salario accessorio in base all’art. 82 comma 1, l’elemento di garanzia di cui al comma 2 dell’art. 82 andrebbe elevato a euro 30.
b) La parte normativa del CCNL deve essere integrata con elementi per la disciplina del lavoro a distanza (per la quale alleghiamo una bozza di discussione) e con l’aggiornamento dei congedi parentali in base alla nuova normativa.
c) la quota dell’1,5%destinata al fondo integrativo andrebbe destinata, secondo le nostre valutazioni rispetto ai Fondi oggetto di comune analisi, al Fondo Previdenza Cooperativa.
La proposta economica di oggi di Fabbriceria, invece, è stata la seguente:
- Arretrati 2021-2022 suddivisi in 580,00€ di welfare aziendale e 250€ di una tantum;
- Quota dell’1% destinata al Fondo di Previdenza (accettato quello di Previdenza cooperative al posto di Cometa);
- Quota dello 0,9% sulla contrattazione integrative;
- Aumento salariale pari al 4,7% così suddiviso: 0,8% sul 2021, 1,8% per sul 2022, 2,1% sul 2023.
Quanto ai pagamenti in busta paga l’una tantum verrà erogata entro dicembre 2022, il welfare aziendale troverà immediate attuazione e saranno convocate le RSU /RSA delle Fabbriche per discutere degli accordi e attuare la norma entro dicembre 2022; gli arretrati invece a decorrere da gennaio 2023.
L’elemento economico a copertura della vacanza contrattuale eventualmente pagato sarà detratto dall’importo di 850,00 euro.
Per quanto ci riguarda come oo.ss. siamo convinti che, pur non trovando in questo contratto collettivo una piena soddisfazione, nonostante come CISL abbiamo comunque chiesto di raggiungere la percentuale dell’1% sulla contrattazione integrativa a fronte di quella dello 0,9% proposta e posto l’attenzione sulla percentuale bassa di aumento relativa al 2022 in relazione all’inflazione, abbiamo ritenuto, per senso di responsabilità, di chiudere questo contratto per il triennio 2021-2023 e la coda contrattuale sulla previdenza che, finalmente, dopo due anni di incontri tecnici e di complicate trattative politiche negoziali, ha visto accolta la nostra richiesta di aderire, escluso da parte datoriale il Fondo Perseo-Sirio, al Fondo di previdenza cooperativa che più di altri proposti ci consente di rappresentare al meglio i lavoratori delle Fabbricerie italiane.
La riunione si è conclusa con l’impegno di ricevere formalmente il testo della proposta economica e con l’impegno di firmare il contratto entro la fine di questo mese.
Vi invitiamo, stante la previsione contrattuale relativa al welfare, a convocare le assemblee dei lavoratori così che ai tavoli convocati da parte datoriale potrete definire al meglio le proposte e i contenuti degli accordi.